>INTRODUZIONE
Quella che leggerete è una tragicomica verità.
Pensate che le unità di misura siano oggettive, matematiche, precise?
Non sulla A24. O meglio, non nel tratto urbano della A24 Roma – L’Aquila, dove i km sono più lunghi che in ogni altra parte del mondo.
Pensate che sia una storia lunga? Vi garantisco che c’è da divertirsi, e che seguirà almeno 1 altra puntata.
IL FATTO
L’ARPA (Autolinee Regionali Pubbliche Abruzzesi), gloriosa (si fa per dire) compagnia che a quanto ne so è l’unica a coprire questa tratta con un autobus, segnala sul biglietto che il tempo di percorrenza è di 1 ora e 40 minuti.
Tantino, ma ci può stare.
Fino a qualche mese fa la media del Venerdì sera intorno alle 19 era di circa 2 ore, gran parte passate nel tratto che dalla stazione Tiburtina porta al casello in zona Lunghezza, quasi a passo d’uomo per vari tratti.
Poi sono cominciati i lavori per le complanari, opera discutibile (es.: non si poteva potenziare la linea FR2 da Lunghezza a Tiburtina, senza altri Nmila milioni di euro per tonnellate di cemento?) che comporta la chiusura di ALMENO una corsia in entrambi i sensi, con tempi di percorrenza ormai diventati assurdi.
Un pendolare ha scritto questa interessante lettera aperta all’ARPA in cui spiega bene il problema, propone delle soluzioni e solleva il non banale problema del “confort” degli autobus.
Bene, a questa lettera è seguita una risposta del direttore dell’ARPA che io ho letto in un venerdì pomeriggio poco prima di ripartire da Roma verso L’Aquila.
In questa lettera si snobbano completamente le soluzioni proposte con un politichese ormai noto a noi poveri italiani, sottolineando che vengono investite grandi risorse su questa tratta: «lo dimostra l’anzianità media dei bus impiegati sull’Aquila – Roma che si attesta sui sette anni, a fronte di una media aziendale del parco autobus di 9 anni e mezzo».
Vorrei far presente che non è tanto l’età a rendere migliori/peggiori (suggerirei al direttore di dare uno sguardo a Sharon Stone), ma il valore assoluto delle cose, e come quest’ultime vengono gestite e mantenute.
Ma torniamo a noi.
Letta questa bellissima lettera mi dirigo da Termini verso Tiburtina con la metro B (NO COMMENT, almeno stavolta, per non dilungarmi ulteriormente!).
Bene, salgo sull’autobus sul quale il nostro direttore ha investito grandi risorse, ed ecco lo stato:
In pratica aria condizionata a SECCHIATE.
Considerando che l’autobus è sempre strapieno, qualcuno si doveva pur sedere in quei posti.
Io.
Ora, per me va anche bene, ma immaginate un anziano. Bene, dopo la vita passata per raggiungere l’autostrada, ecco comparire un cartello luminoso con la scritta “Veicolo fermo al km. 65”.
Ovviamente ho subito pensato “100 euro che è un autobus dell’ARPA!”. Peccato che non c’era nessuno con cui scommettere, adesso avrei 100 euro in più.
A questo aggiungiamo il fatto che le tariffe sono aumentate a inizio Settembre 2011, per cui il singolo biglietto andata-ritorno costa 1 euro in più.
Caro direttore, spero che con questo euro potrete finalmente comprare più carta per coprire le bocchette dell’aria condizionata.
>condivido il tuo stesso dramma… maledetta ARPA fanno pagare caro un servizio a dir poco di m****a, per non parlare dei treni!!! U_U
e come se tutto ciò non bastasse aumentano anche i prezzi!
fortunatamente l'ho preso solo un paio di volte…!
>perché non proponete di partire da Ponte Mammolo invece che da Tiburtina? Sarebbe una mezzora in meno di viaggio…
>@giuseppe: esatto, ma è già stato proposto!