>È stata rilasciata una nuova distribuzione basata sul sistema operativo OpenSolaris, OpenSolaris 2008.5, frutto del lavoro dell’Indiana Project.
Possiede un nuovo gestore di pacchetti e i “soliti” strumenti di Solaris: ZFS, Xen, DTrace, SMF.
Il tutto viene fornito attraverso un LiveCD designato per gli utenti Linux.
Inoltre, il sito opensolaris.com si presenta con una nuova veste, decisamente migliorata.
>l’ho provato, veramente sorprendente, ian murdock ha fatto un lavoro veramente ammirevole. installato con facilità mi ha riconosciuto il wireless al volo, come ubuntu.
il punto debole, come tutte le altre distribuzioni, fra poco anche winz, è che in rete trovi poco o niente, specialmente in italiano. non c’è una grande comunità ad aiutarti con i problemi iniziali, che sono quelli che fanno desistere gli iniziandi.
come al solito, fatte le dovute differenze, ubuntu rimane la distro più usata e più facile perché ha ereditato ed ampliato a dismisura la comunità debian.
né lo unix di sun né fedora né suse e neanche slack possono stargli alla pari, nessuno ha una comunità così ampia e attiva. questo l segreto di ubuntu.
Firma:
scopritore di acque calde 🙂
>Io avevo voglia perfino di installarlo, dopo averlo provato su virtualbox 1.5.6 ma mi sono fermato per due motivi:
non viene riconosciuta la scheda di rete
(che però pare si tratti di un problema di virtualbox dovuto a licenze:
http://blogs.sun.com/alanbur/entry/kicking_both_tyres_together_virtualbox
“The biggest nit is that the virtualised network device used by VirtualBox requires the pcn driver, and it isn’t redistributable, which means in turn it isn’t part of Indiana.”
secondo problema pare che sia obbligatorio usare il grub di opensolaris, installandolo nell’mbr (non mi sembra si possa neanche scegliere se usarlo o meno) anche perché non tutti i grub disponibili su linux sono capaci di riconoscere la partizione zfs.
Fatto sta che nel mio caso, con diversi sistemi linux, sono incerto a lasciare fare tutto al grub di solaris perché se i problemi su internet persistono poi è un casino rimettere tutto a posto. 🙁
alessandro